petripaselli

The artistic duo was established by Luciano Paselli (1983) and Matteo Tommaso Petri (1981). They became friends during their childhood, which they spent in the Apennines not far from Bologna.

The duo PetriPaselli has begun to collaborate on artistic projects since 2007 because of their shared passion for photography and their mutual hobby of collecting things.

They soon acquired more and more awareness, knowledge and experience in the field of art and design. All this let them be the Italian guests at the Forum de l’Image in Toulouse, they set up their first solo exhibition at L’Ariete contemporary art gallery, OltreDimore Gallery, Adiacenze Gallery and at DaviaBargellini museum in Bologna.

PetriPaselli’s curriculum also counts group exhibitions at MART-Contemporary Art Museum-Rovereto, Villa Impero – Photology, Palazzo della Permanente – Milan, Forte Stella – Argentario.

The artistic duo get different awards too, including the first place at Premio Iceberg ’07 in the art photography category, a special prize among the three finalists for Premio Arte Mondadori, the participation at Carmen Silvestroni award, at Terna award. Moreover they ranked as finalist at Celeste award ed. 2009 and 2011 and win the Critics Award at Basi Award. Their art video “Spring Toys” was screened in Videoart Yearbook – Bologna, Videoholica International Film Festival – Bulgary, FIVA Festival – Argentine, Video Roma Film Festival, Visionaria International Film Festival and more. In 2013 they are chosen as rappresentatives of the artists by the city of Bologna to create the Vecchione, a huge burning sculpture situated in Piazza Maggiore in occasion of the New Year Party.

Photographic research and collecting are the site’s main topics. PetriPaselli’s aim is the decontextualization of different object in order to bring new photographic creations and experimentations forth.

Even if they focus principally on photography, their goal is to range over all the fields of art, offering the viewer a continuous melting pot (photography, videos, music and objects) as well as a place in which you can feel as a part of.

 

“The duo PetriPaselli searches for a mix between reality and non-stereotypical imagination through the decontextualization and the compulsive transformation of the object.”
(PetriPaselli)

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Souvenirs d’Italie

Souvenirs d’Italie è la sintesi iconografica di una realtà apparentemente immutata, incapace di liberarsi dalle proprie rappresentazioni e dai propri cliché. Traendo le proprie origini dagli appunti di viaggio di Stendhal, in particolare dal libro “Roma, Napoli e Firenze”, Souvenirs d’Italie è, al contempo, un itinerario ideale nell’Italia di oggi che, indagando il rapporto tra viaggiatore e suovenirs, ne coglie con ironia il sottile ma percettibile mutamento nel rinnovato sguardo del fruitore.

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Amici di infanzia

Il legame tra bambino e giocattolo costituisce una prima forma di amicizia dove bambole e pupazzi vengono animati costituendo un vero e proprio surrogato umano, con una forte valenza affettiva e sociale.
Questa serie di fotografie raccoglie i frammenti che si ripresentano nella memoria dell’adulto in forma latente. Ogni elemento è isolato e relegato a una sua dimensione drammatica, uno spazio limitato e schematizzato, in rapporto omologico con gli altri personaggi.
Il giocattolo viene presentato come tale, ricondotto a una dimensione impersonale e serializzata che provoca uno stato di inquietudine nell’osservatore ormai incapace di proiettarsi oltre l’oggetto.
Il quadrato e il suo ripetersi ossessivo enfatizza lo sfasamento tra la costrizione dell’immagine reale e la dimensione dilatata e atemporale del ricordo.
Si è di fronte a una sorta di lapide ai caduti, dove i primi amici di ognuno di noi vengono celebrati e ricordati.

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CFDA (Chiarefreschedolciacque)

Il mattoncino ricorda la prima esperienza costruttiva del bambino che proietta la sua primordiale volontà di modificare lo spazio che lo circonda giocando. In questo modo si improvvisa architetto di strutture immaginarie e realizzabili nella loro fragilità. Una costruzione e distruzione continua dello spazio infantile.

Questo lavoro può essere visto come la concretizzazione delle fantasie e delle forze ideatrici che si muovono dentro al bambino, una proiezione dove tali strutture si innestano con gli elementi naturali di un luogo ancestrale dove il tempo è sospeso e in(de)finito.

In questo spazio le strutture trovano la forza di modificarsi in modo fluido con il cambiare del rapporto individuo-realtà. L’acqua, contenitore primordiale di vita, diventa sostegno e motore dell’evoluzione stessa.

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Quando il nonno pescava

La ricerca per questo progetto inizia da una considerazione sul nostro rapporto con l’elemento acqua. Rapporto indagato attraverso la reiterazione di filtri e la produzione di elementi di raccordo.
L’acqua è l’elemento chiave di uno sviluppo concettuale che indaga per cortocircuiti e accostamenti imprevisti le molteplici rappresentazioni del mondo marino e acquatico in generale. Gli oggetti che segnano il percorso di questo lavoro provengono dalle biografie dei due artisti, dai ricordi d’infanzia e dai legami familiari, da rinvenimenti del tutto casuali e da studi iconografici orientati dall’accostamento naturale/artificiale. L’accumulo e la reiterazione si alterneranno al carattere ostensivo dei singoli elementi chiave collocati nello spazio. L’ironia bilancia la trasparenza degli oggetti, ciò che sembra essere autoevidente si complica, acquisisce spessore oltre il primo livello di lettura.
Partendo dal presupposto più volte indagato dai filosofi dell’arte che l’imitazione non è un criterio di realismo e che ogni e qualsiasi riproduzione è anche un’interpretazione a partire da valori, PetriPaselli creano in questo progetto un percorso di riflessione sul rapporto più o meno olistico o più o meno dicotomico e nevrotico dei due termini Natura/Cultura, concentrandosi, a questo scopo, sul mondo acquatico e sulla sua riproduzione ed evocazione plastica (anche in senso ironicamente letterale).

I due dittici ripetono la funzione del filtro concettuale e della sovrapposizione di significati nel nostro rapporto ultra mediato con l’elemento naturale.

Potremmo sintetizzare la ricerca artistica di PetriPaselli espressa in questo progetto con mezzi elegantemente ironici, come una riflessione sulla distanza e sul contatto: categorie d’analisi e funzioni poetiche del rapporto tra naturale e artificiale.

di Silvia Petronici

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Nani quotidiani

Il progetto nasce dall’incontro-scontro di due realtà e due esperienze diverse: quello della pittura di Alvaro Maccioni e quello della fotografia del duo PetriPaselli.
Il punto di incontro è la condivisione di uno spazio con il quale i tre artisti instaurano un rapporto “provvisorio” e caduco. L’area industriale in disuso come incipit di un percorso comune e allo stesso tempo individuale. La fabbrica abbandonata che si rinnova grazie all’invasione-aggressione di vite che dialogano tra loro. Lo spazio industriale de-rubato e portato fuori da sè accoglie, tra pezzi di un’automobile e rovine, grandi Milt, spermatozoi che cercano terreno fertile per dare nuova vita. Piccoli nani ricordano che il lato infantile delle persone è sempre pronto ad esplodere e tornare a galla. L’opera nasce tra cadaveri e vecchi ricordi intrappolati.

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“Simbionte” Museo Davia Bergellini